La consulenza di Tec consiste nel progetto con calcolo previsionale, nel collaudo acustico con misurazione in opera dei requisiti acustici passivi, redazione di relativa certificazione e guida nell'eventuale scelta di interventi di bonifica.
D.P.C.M. 5 Dicembre 1997
Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici:
Il decreto stabilisce i requisiti tecnici a cui riferirsi nella realizzazione degli edifici.
In particolare classifica gli ambienti abitativi in sette categorie e stabilisce per ognuna di esse i requisiti acustici passivi degli edifici, definendo nel contempo i livelli massimi di rumore per gli impianti tecnologici
ALLEGATO A
Grandezze di riferimento: definizioni, metodi di calcolo e misure
Le grandezze che caratterizzano i requisiti acustici passivi degli edifici sono:
- il tempo di riverberazione (T), definito dalla norma ISO 3382:1975 [Nota: i riferimenti normativi corretti e aggiornati sono UNI EN ISO 3382: 2001; UNI EN ISO 354:2003]
- il potere fonoisolante apparentedi elementi di separazione fra ambienti (R’), definito dalla norma EN ISO 140-5:1996;
[Nota: il riferimento normativo corretto e aggiornato è UNI EN ISO 140 – 4: 2000]
- l'isolamento acustico standardizzato di facciata (D2m,nT), definito da:
D2m,nT = D2m + D10 log T/T0
dove:
D2m = L1,2m - L2 è la differenza di livello; L1,2m è il livello di pressione sonora esterno a 2 metri dalla facciata, prodotto da rumore da traffico se prevalente, o da altoparlante con incidenza del suono di 45° sulla facciata; L2 è il livello di pressione sonora medio nell'ambiente ricevente, valutato a partire dai livelli misurati nell'ambiente ricevente mediante la seguente formula:
Le misure dei livelli Li devono essere eseguite in numero di n per ciascuna banda di terzi di ottava. Il numero n è il numero intero immediatamente superiore ad un decimo del volume dell'ambiente; in ogni caso, il valore minimo di n è cinque;
- T è il tempo di riverberazione nell'ambiente ricevente, in sec;
- T0 è il tempo di riverberazione di riferimento assunto, pari a 0,5 s;
[Nota: il riferimento normativo corretto e aggiornato è UNI EN ISO 140 – 5: 2000]
- il livello di rumore di calpestio di solai normalizzato (L’n) definito dalla norma EN ISO 140-6:1996
[Nota: il riferimento normativo corretto e aggiornato è UNI EN ISO 140 – 7: 2000]
- LASmax: livello massimo di pressione sonora, ponderata A con costante di tempo slow;
- LAeq: livello continuo equivalente di pressione sonora, ponderata A.
Gli indici di valutazione che caratterizzano i requisiti acustici passivi degli edifici sono:
- indice del potere fonoisolante apparente di partizioni fra ambienti (R’w)da calcolare secondo la norma UNI 8270:1987, Parte 7^, para. 5.1; [Nota: il riferimento normativo corretto e aggiornato è UNI EN ISO 717– 1: 1997]
- indice dell'isolamento acustico standardizzato di facciata (D2m,nT,w)da calcolare secondo le stesse procedure di cui al precedente punto a.; [Nota: il riferimento normativo corretto e aggiornato è UNI EN ISO 717– 1: 1997]
- indice del livello di rumore di calpestio di solai, normalizzato (L’n,w)da calcolare secondo la procedura descritta dalla norma UNI 8270:1987, Parte 7°, para. 5.2. [Nota: il riferimento normativo corretto e aggiornato è UNI EN ISO 717– 2: 1997]
RUMORE PRODOTTO DAGLI IMPIANTI TECNOLOGICI
La rumorosità prodotta dagli impianti tecnologici non deve superare i seguenti limiti:
- 35 dB(A) LAmaxcon costante di tempo slow per i servizi a funzionamento discontinuo;
- 25 dB(A) LAeqper i servizi a funzionamento continuo.
Le misure di livello sonoro devono essere eseguite nell'ambiente nel quale il livello di rumore è più elevato. Tale ambiente deve essere diverso da quello in cui il rumore si origina.
TABELLA A
CLASSIFICAZIONI DEGLI AMBIENTI ABITATIVI (art. 2)
- categoria A : edifici adibiti a residenza o assimilabili;
- categoria B : edifici adibiti ad uffici e assimilabili;
- categoria C : edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili;
- categoria D : edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili;
- categoria E : edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabil
- categoria F : edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili;
- categoria G : edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili
TABELLA B
REQUISITI ACUSTICI PASSIVI DEGLI EDIFICI, DEI LORO COMPONENTI E DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI
Categorie di cui alla Tab. A |
Parametri |
||||
R’w (*) |
D2m,nT,w |
L’n,w |
LAsmax |
LAeq |
|
1. D |
55 |
45 |
58 |
35 |
25 |
2. A, C |
50 |
40 |
63 |
35 |
35 |
3. E |
50 |
48 |
58 |
35 |
25 |
4. B, F, G |
50 |
42 |
55 |
35 |
35 |
(*) Valori di R’w riferiti a elementi di separazione tra due distinte unità immobiliari. Nota: con riferimento all'edilizia scolastica, i limiti per il tempo di riverberazione sono quelli riportati nella circolare del Ministero dei lavori pubblici n. 3150 del 22 maggio 1967, recante i criteri di valutazione e collaudo dei requisiti acustici negli edifici scolastici.